Ripartiamo da Cana – Lettera post sinodale del vescovo Claudio è il titolo del testo che traccia le piste operative per il cammino della Chiesa di Padova – quello che il vescovo definisce «un nuovo viaggio entusiasmante» – dopo aver raccolto i frutti e le proposte del Sinodo diocesano, conclusosi con le sessioni plenarie lo scorso 17 dicembre 2023 e con la celebrazione di conclusione domenica 25 febbraio 2024.

Testo che il vescovo Claudio Cipolla illustrerà alla Diocesi in occasione di otto incontri programmati, a partire dal 4 marzo, in altrettante zone della Diocesi.

Il testo conclusivo si compone della Lettera pastorale del Vescovo Claudio e di sei allegati, rispettivamente:

  • lo Strumento di lavoro 2, frutto dei Gruppi di discernimento sinodale in cui venivano rappresentati i cinque stili generativi e le 28 proposte frutto delle fasi di ascolto e discernimento;
  • le tre proposte "leve di cambiamento" votate dall'Assemblea sinodale (relative a: ministeri battesimali, piccoli gruppi della Parola, collaborazioni tra parrocchie);
  • altri tre testi di indirizzo che riprendono delle sperimentazioni già avviate negli scorsi anni (Famiglie in collaborazione pastorale, Percorso Simbolo, Fraternità presbiterale), che ora trovano una loro espressione identificativa di un indirizzo preciso della Chiesa padovana;
  • una bozza di lavoro che propone un'ipotesi di riorganizzazione della Diocesi nella prospettiva delle Collaborazioni pastorali.

Un volume di 96 pagine denso e ricco che recupera lo stile e la modalità sinodale sperimentati in questi tre anni di Sinodo, ne rilancia l'efficacia e l'opportunità del metodo e segnala alcune piste attuative per le indicazioni giunte dal Sinodo e ulteriori proposte di indirizzo del Vescovo.

La conclusione del Sinodo è, di fatto, un nuovo inizio e una ripartenza dalle radici dell'essere cristiani, come evidenzia il titolo e l'icona biblica scelta Ripartiamo da Cana.

Il Sinodo, sottolinea il vescovo Claudio nella Lettera post-sinodale, è anche il contributo della Chiesa locale a questa particolare stagione storica che si sta vivendo, come Chiesa e come società: «Ci aiuta a coltivare insieme un sogno e una speranza, ci rinforza nello sforzo di dare spazio alla diversità e di trovare unità in ciò che è prioritario, ci apre al confronto libero e schietto in ascolto non di noi stessi ma del Signore, ci indica la strada del servizio agli altri».

Nel testo il vescovo Claudio ripercorre e rilancia gli elementi e lo stile che hanno attraversato il Sinodo diocesano per arrivare a tratteggiare e coltivare «gli atteggiamenti e le condizioni per favorire una nuova forma di Chiesa», in un tempo segnato da una minore partecipazione e da forme di disaffezione verso la proposta cristiana, ma in cui è ancora forte, la richiesta di spiritualità dei giovani e degli adulti.

Sinodalità e discernimento comunitario rappresentano metodo e stile dell'essere Chiesa, così come i tre criteri che devono muovere l'azione e le scelte di Chiesa rimangono la conversione in chiave missionaria, l'urgenza dell'evangelizzazione, la sostenibilità realizzativa.

Il vescovo Claudio riconosce nelle tre proposte votate dall'Assemblea sinodale altrettante "leve di cambiamento" per rinnovare la Chiesa oggi e sottolinea ulteriori aspetti, che hanno contraddistinto i suoi primi nove anni di episcopato.

In primis il «valore di ogni singola comunità parrocchiale», nell'originalità, ma anche nella presenza capillare della Chiesa nel territorio: «lì dove ci sono le persone lì è presente Gesù, attraverso le comunità di battezzati che umilmente lo testimoniano».

Nel valore e unicità di ogni parrocchia trova ulteriore motivazione la strada dei "ministeri battesimali" (primo dei tre testi votati dall'Assemblea sinodale) e su questo aspetto il vescovo Claudio incarica il vicario episcopale per la pastorale, alcuni uffici diocesani (Annuncio, Liturgia, Carità) e i docenti della Facoltà teologica e dell'Istituto di Scienze religiose di formulare le linee attuative relative ai ministeri battesimali: come individuare le persone, la formazione, l'accompagnamento e la verifica dei candidati ai ministeri battesimali.

Sempre in riferimento alla "centralità" della parrocchia e alla prospettiva dei ministeri battesimali il vescovo rilancia il percorso, già avviato delle Famiglie in collaborazione pastorale (che risiedono in canoniche o ambienti parrocchiali a cui viene affidato un mandato di vita fraterna e di collaborazione parrocchiale).

In merito alla seconda proposta votata dall'Assemblea sinodale – i piccoli Gruppi della Parola – il vescovo ne sollecita la sperimentazione – pur accompagnata da linee guida, metodologie e proposte formative diocesane – di «autentici laboratori di relazioni fraterne illuminate dal Vangelo», dove in particolare possono essere una grande risorsa «i facilitatori e i moderatori del Sinodo: persone già formate nell'accompagnare con delicatezza i gruppi». Contestualmente chiede la verifica a dieci anni dall'avvio, del rinnovato cammino di Iniziazione cristiana.

Valore della parrocchia e ministeri battesimali sono i poli attorno a cui va ripensata «la presenza cristiana nei territori della nostra Diocesi, a partire non dal presbitero, ma dalla comunità», scrive il vescovo Claudio.

Infine, rispetto alla proposta (terzo testo votato dall'Assemblea sinodale) di una riorganizzazione della collaborazione tra parrocchie vicine il vescovo Cipolla introduce una nuova espressione: le «Collaborazioni pastorali», il termine da una parte evidenzia l'unicità di ogni parrocchia, dall'altra promuove il «valore della comunione e collaborazione tra parrocchie vicine. Tutte – sottolinea il vescovo – con gradualità, entreranno in una forma di sinergia organica; nessuna parrocchia si penserà da sola, staccata dalle altre come se potesse bastare a se stessa».

Inoltre le «Collaborazioni pastorali attiveranno maggiormente la corresponsabilità dei laici, evitando di delegare prevalentemente l'azione pastorale al solo parroco» e «potrebbero essere la sede opportuna per cercare soluzioni in ordine alle molte strutture spesso sovradimensionate delle nostre parrocchie, richiamando i valori della prudenza e della sobrietà».

Cambierà quindi il numero dei vicariati e la funzione specifica (saranno luogo di collegamento con il vescovo e il territorio, cura dei presbiteri e formazione decentrata); per ogni Collaborazioni pastorale si costituirà il Coordinamento della collaborazione pastorale, composto da parroco, vicepresidente di ogni Consiglio pastorale parrocchiale, coordinatori degli ambiti pastorali essenziali: l'annuncio, la liturgia e la carità. Per attivarsi in questa nuova organizzazione verranno predisposte delle Schede di lavoro e ci sarà un tempo di consultazione di un anno in funzione di una nuova organizzazione che vedrebbe la riduzione dei vicariati da 32 a 14 e l'istituzione di 54 Collaborazioni pastorali (di cui 10 nel territorio della città di Padova).

Tra le altre attenzioni, infine, il vescovo Cipolla, che si propone di concludere la Visita pastorale avviata nel 2018, invita i presbiteri a pensarsi sempre più nella forma della "fraternità", per non vivere ed esercitare in solitaria il ministero; e sottolinea l'importanza di essere Chiesa che «abita il mondo per donare al mondo la gioia del Vangelo», avendo attenzione il dialogo reciproco e fecondo con il contesto sociale e culturale, l'attenzione alle forme di affetto e di legame, alle fragilità e vulnerabilità sociale e alle persone povere, la cura di una comunicazione che realmente parli agli uomini e donne di oggi.

Tutte le piste operative sottolinea però mons. Cipolla «non vanno viste come un impegno ulteriore da aggiungere alla vita della parrocchia ma come sostegno alle nostre prassi pastorali» e sollecita quindi processi partecipativi, flessibilità e gradualità.

I "SEGNI DIOCESANI

A conclusione della Lettera alcuni "segni diocesani" che «possono contribuire a esprimere il volto della nostra Diocesi:

  • L'elevazione a Santuario della chiesa dell'Opera della Provvidenza S. Antonio, come segno di attenzione verso le persone fragili e vulnerabili e come apertura al territorio.
  • La realizzazione delle nuove Cucine Economiche Popolari presso il complesso del Tempio della Pace, come segno di carità: una storia lunga 142 anni che rinnova la speranza e la cura per le nuove povertà.
  • La nuova sede della Biblioteca capitolare e dell'Archivio storico diocesano in connessione con la Biblioteca antica del Seminario, come segno di valorizzazione del patrimonio culturale a servizio dell'intera città.
  • La riorganizzazione degli ambienti della Curia nella logica dell'essenzializzazione e della sobrietà, come segno di una pastorale integrata e unitaria.
  • L'avvio di un progetto a sostegno delle parrocchie con gravi difficoltà economiche, come segno di condivisione e sostegno reciproco tra comunità cristiane.
  • La riflessione sul Centro di Spiritualità Diocesano "Villa Immacolata", come segno di promozione della spiritualità.

LE SERATE DI PRESENTAZIONE AGLI ORGANISMI PARROCCHIALI CON IL VESCOVO CLAUDIO

La Lettera post-sinodale "Ripartiamo da Cana" verrà presentata agli organismi di comunione e agli operatori pastorali delle parrocchie del territorio diocesano dal vescovo stesso durante otto incontri che si terranno a partire dal 4 marzo con questo calendario:




MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA QUARESIMA 2024

Attraverso il deserto Dio ci guida alla libertà

Cari fratelli e sorelle!

Quando il nostro Dio si rivela, comunica libertà: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile» (Es 20,2). Così si apre il Decalogo dato a Mosè sul monte Sinai. Il popolo sa bene di quale esodo Dio parli: l'esperienza della schiavitù è ancora impressa nella sua carne. Riceve le dieci parole nel deserto come via di libertà. Noi li chiamiamo "comandamenti", accentuando la forza d'amore con cui Dio educa il suo popolo. È infatti una chiamata vigorosa, quella alla libertà. Non si esaurisce in un singolo evento, perché matura in un cammino. Come Israele nel deserto ha ancora l'Egitto dentro di sé – infatti spesso rimpiange il passato e mormora contro il cielo e contro Mosè –, così anche oggi il popolo di Dio porta in sé dei legami oppressivi che deve scegliere di abbandonare. Ce ne accorgiamo quando ci manca la speranza e vaghiamo nella vita come in una landa desolata, senza una terra promessa verso cui tendere insieme. La Quaresima è il tempo di grazia in cui il deserto torna a essere – come annuncia il profeta Osea – il luogo del primo amore (cfr Os 2,16-17). Dio educa il suo popolo, perché esca dalle sue schiavitù e sperimenti il passaggio dalla morte alla vita. Come uno sposo ci attira nuovamente a sé e sussurra parole d'amore al nostro cuore.

L'esodo dalla schiavitù alla libertà non è un cammino astratto. Affinché concreta sia anche la nostra Quaresima, il primo passo è voler vedere la realtà. Quando nel roveto ardente il Signore attirò Mosè e gli parlò, subito si rivelò come un Dio che vede e soprattutto ascolta: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell'Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele» (Es 3,7-8). Anche oggi il grido di tanti fratelli e sorelle oppressi arriva al cielo. Chiediamoci: arriva anche a noi? Ci scuote? Ci commuove? Molti fattori ci allontanano gli uni dagli altri, negando la fraternità che originariamente ci lega.

Nel mio viaggio a Lampedusa, alla globalizzazione dell'indifferenza ho opposto due domande, che si fanno sempre più attuali: «Dove sei?» (Gen 3,9) e «Dov'è tuo fratello?» (Gen 4,9). Il cammino quaresimale sarà concreto se, riascoltandole, confesseremo che ancora oggi siamo sotto il dominio del Faraone. È un dominio che ci rende esausti e insensibili. È un modello di crescita che ci divide e ci ruba il futuro. La terra, l'aria e l'acqua ne sono inquinate, ma anche le anime ne vengono contaminate. Infatti, sebbene col battesimo la nostra liberazione sia iniziata, rimane in noi una inspiegabile nostalgia della schiavitù. È come un'attrazione verso la sicurezza delle cose già viste, a discapito della libertà.

Vorrei indicarvi, nel racconto dell'Esodo, un particolare di non poco conto: è Dio a vedere, a commuoversi e a liberare, non è Israele a chiederlo. Il Faraone, infatti, spegne anche i sogni, ruba il cielo, fa sembrare immodificabile un mondo in cui la dignità è calpestata e i legami autentici sono negati. Riesce, cioè, a legare a sé. Chiediamoci: desidero un mondo nuovo? Sono disposto a uscire dai compromessi col vecchio? La testimonianza di molti fratelli vescovi e di un gran numero di operatori di pace e di giustizia mi convince sempre più che a dover essere denunciato è un deficit di speranza. Si tratta di un impedimento a sognare, di un grido muto che giunge fino al cielo e commuove il cuore di Dio. Somiglia a quella nostalgia della schiavitù che paralizza Israele nel deserto, impedendogli di avanzare. L'esodo può interrompersi: non si spiegherebbe altrimenti come mai un'umanità giunta alla soglia della fraternità universale e a livelli di sviluppo scientifico, tecnico, culturale, giuridico in grado di garantire a tutti la dignità brancoli nel buio delle diseguaglianze e dei conflitti.

Dio non si è stancato di noi. Accogliamo la Quaresima come il tempo forte in cui la sua Parola ci viene nuovamente rivolta: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile» (Es 20,2). È tempo di conversione, tempo di libertà. Gesù stesso, come ricordiamo ogni anno la prima domenica di Quaresima, è stato spinto dallo Spirito nel deserto per essere provato nella libertà. Per quaranta giorni Egli sarà davanti a noi e con noi: è il Figlio incarnato. A differenza del Faraone, Dio non vuole sudditi, ma figli. Il deserto è lo spazio in cui la nostra libertà può maturare in una personale decisione di non ricadere schiava. Nella Quaresima troviamo nuovi criteri di giudizio e una comunità con cui inoltrarci su una strada mai percorsa.

Questo comporta una lotta: ce lo raccontano chiaramente il libro dell'Esodo e le tentazioni di Gesù nel deserto. Alla voce di Dio, che dice: «Tu sei il Figlio mio, l'amato» (Mc 1,11) e «Non avrai altri dèi di fronte a me» (Es 20,3), si oppongono infatti le menzogne del nemico. Più temibili del Faraone sono gli idoli: potremmo considerarli come la sua voce in noi. Potere tutto, essere riconosciuti da tutti, avere la meglio su tutti: ogni essere umano avverte la seduzione di questa menzogna dentro di sé. È una vecchia strada. Possiamo attaccarci così al denaro, a certi progetti, idee, obiettivi, alla nostra posizione, a una tradizione, persino ad alcune persone. Invece di muoverci, ci paralizzeranno. Invece di farci incontrare, ci contrapporranno. Esiste però una nuova umanità, il popolo dei piccoli e degli umili che non hanno ceduto al fascino della menzogna. Mentre gli idoli rendono muti, ciechi, sordi, immobili quelli che li servono (cfr Sal 114,4), i poveri di spirito sono subito aperti e pronti: una silenziosa forza di bene che cura e sostiene il mondo.

È tempo di agire, e in Quaresima agire è anche fermarsi. Fermarsi in preghiera, per accogliere la Parola di Dio, e fermarsi come il Samaritano, in presenza del fratello ferito. L'amore di Dio e del prossimo è un unico amore. Non avere altri dèi è fermarsi alla presenza di Dio, presso la carne del prossimo. Per questo preghiera, elemosina e digiuno non sono tre esercizi indipendenti, ma un unico movimento di apertura, di svuotamento: fuori gli idoli che ci appesantiscono, via gli attaccamenti che ci imprigionano. Allora il cuore atrofizzato e isolato si risveglierà. Rallentare e sostare, dunque. La dimensione contemplativa della vita, che la Quaresima ci farà così ritrovare, mobiliterà nuove energie. Alla presenza di Dio diventiamo sorelle e fratelli, sentiamo gli altri con intensità nuova: invece di minacce e di nemici troviamo compagne e compagni di viaggio. È questo il sogno di Dio, la terra promessa verso cui tendiamo, quando usciamo dalla schiavitù.

La forma sinodale della Chiesa, che in questi anni stiamo riscoprendo e coltivando, suggerisce che la Quaresima sia anche tempo di decisioni comunitarie, di piccole e grandi scelte controcorrente, capaci di modificare la quotidianità delle persone e la vita di un quartiere: le abitudini negli acquisti, la cura del creato, l'inclusione di chi non è visto o è disprezzato. Invito ogni comunità cristiana a fare questo: offrire ai propri fedeli momenti in cui ripensare gli stili di vita; darsi il tempo per verificare la propria presenza nel territorio e il contributo a renderlo migliore. Guai se la penitenza cristiana fosse come quella che rattristava Gesù. Egli dice anche a noi: «Non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano» (Mt 6,16). Si veda piuttosto la gioia sui volti, si senta il profumo della libertà, si sprigioni quell'amore che fa nuove tutte le cose, cominciando dalle più piccole e vicine. In ogni comunità cristiana questo può avvenire.

Nella misura in cui questa Quaresima sarà di conversione, allora, l'umanità smarrita avvertirà un sussulto di creatività: il balenare di una nuova speranza. Vorrei dirvi, come ai giovani che ho incontrato a Lisbona la scorsa estate: «Cercate e rischiate, cercate e rischiate. In questo frangente storico le sfide sono enormi, gemiti dolorosi. Stiamo vedendo una terza guerra mondiale a pezzi. Ma abbracciamo il rischio di pensare che non siamo in un'agonia, bensì in un parto; non alla fine, ma all'inizio di un grande spettacolo. Ci vuole coraggio per pensare questo» ( Discorso agli universitari, 3 agosto 2023). È il coraggio della conversione, dell'uscita dalla schiavitù. La fede e la carità tengono per mano questa bambina speranza. Le insegnano a camminare e, nello stesso tempo, lei le tira in avanti. [1]

Benedico tutti voi e il vostro cammino quaresimale.

Roma, San Giovanni in Laterano, 3 dicembre 2023, I Domenica di Avvento.

FRANCESCO

[1] Cfr Ch. Péguy, Il portico del mistero della seconda virtù, Milano 1978, 17-19.











32° Pellegrinaggio al Santo

Più di 80 pellegrini, di tutte le età, si sono ritrovati all'alba di domenica 8 ottobre 2023  per partecipare alla 32ª edizione del "Pellegrinaggio al Santo", accompagnato come consuetudine da alcuni momenti di riflessione durante il cammino. L'iniziativa organizzata dalla parrocchia di Murelle con Michele Naletto ed Emma Galzignato. Grazie a tutti e arrivederci all'anno prossimo. 

Qui sotto trovale il libretto per i momenti di riflessione durante il cammino


Abbiamo il piacere di comunicarvi che il nostro BaccaGnocco è stato censito nel portale italive.it e ammesso alle votazioni per il "Premio Italive 2023".  ITALIVE.IT, è un progetto patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (promosso da CONSUMERLAB e COMITAS con la partecipazione di AUTOSTRADE PER L'ITALIA / WONDERS e la collaborazione di COLDIRETTI) informa i viaggiatori su quello che accade nel territorio che attraversano e presenta un calendario aggiornato dei migliori eventi organizzati, anche alla scoperta di eccellenze enogastronomiche. Per visualizzare la scheda dell'evento cliccare sul seguente link.

Le votazioni espresse dai visitatori, che saranno raccolte fino a fine anno e giudicate da una commissione di esperti, determineranno il vincitore del Premio di quest'anno.  Ringraziamo di cuore coloro che vorranno votarci cliccando sul link qui sotto. GRAZIE !!!


Pellegrinaggio in Terra Santa 2023

dal 27 agosto al 3 settembre

Parrocchie di Santa Maria Assunta - Murelle e San Giacomo - Caselle dè Ruffi


Ecco alcune foto del campo scuola 2023 di 1ª e 2ª media in corso a S. Giuliana di Levico 


I nostri ragazzi al CAMPOSCUOLA 2023 - 3ª media e 1ª superiore a REDAGNO di Sotto - BZ - dal 13 al 19 agosto


GMG 2023 - LISBONA 




Clicca sopra l'immagine per iscriverti ai Campiscuola 2023 della parrocchia S. Maria Assunta di Murelle.

Oppure scannerizza il QR Code qui sotto. 







4° concorso "UN PRESEPE IN FAMIGLIA" Luciano Petriccioli

Le foto dei presepi che hanno partecipato all'edizione 2022

Fraternità Missione Giovani

Da sabato 4 febbraio a domenica 12 febbraio in centro parrocchiale a Murelle
Dai 2003 in su (fino ai 30 anni)
Costo 50€ circa
SAI COS'È UNA FRATERNITÀ?
In breve...Un gruppo di giovani vive insieme per una settimana!
Si dorme insieme, si mangia insieme, si condividono gli spazi (camere, bagni, aula studio...).
In alcuni momenti della giornata bisogna essere presenti (colazioni, cene, serate), altrimenti che fraternità è?! Ma per il resto del giorno sei libero di seguire i tuoi impegni (andare in università o a lavoro o in palestra...).
Vivi una tua classica giornata tipo, ma al posto di tornare a casa tua torni in centro parrocchiale a Murelle!
La fraternità è un'esperienza di crescita nella fede e spiritualità anche attraverso la preghiera e alcuni incontri... ad
accompagnarci ci saranno alcuni seminaristi!
Ci sono max 18 posti disponibili (non farti scappare questa opportunità!)
Scrivici se vuoi partecipare entro domenica 22 gennaio !
Se sei interessat@ o per qualsiasi informazione o chiarimento non farti problemi a scriverci!
Elena 346 700 5552
Veronica 331 950 2222




Le mie preghiere di ogni giorno... Una scatoletta particolare per l'Avvento 2022. Continua la collezione delle speciali preghiere per i bambini della nostra parrocchia, la prima domenica di Avvento hanno ricevuto la scatoletta per contenerle e fino a Natale il gruppo di catechismo consegnerà una speciale preghiera colorata e disegnata da Anna Giacon ed Emma Camporese che ringraziamo assieme alla famiglia Bombo titolari della Tampografia Veneta che ha gentilmente donato la personalizzazione delle particolari scatolette. GRAZIE 




COMINCIA IL TEMPO DELL'AVVENTO IN FAMIGLIA con LA CORONA DELL'AVVENTO

La possiamo trovare e prendere (lasciando un'offerta) fuori dalla chiesa al termine delle S. Messe di sabato 26 e domenica 27 - Iª domenica di Avvento.

In famiglia, durante il tempo dell'avvento, ogni sera potremmo regalarci un piccolo momento di preghiera accendendo una candela per volta fino alla 4ª settimana e recitando insieme una preghiera a Gesù. "Gesù, Luce del mondo, nel buio del cuore, vieni ed illuminami. Tu mia sola speranza di vita, resta per sempre con me"!

Grazie a Orazio Bovo per la costruzione e alle volontarie della nostra parrocchia che con originalità e fantasia le hanno confezionate a mano per le nostre famiglie. GRAZIE!  





Ordinazione diaconale di Loris Bizzotto 


BENVENUTO FILIPPO

Nelle scorse domeniche abbiamo accolto tra noi il nuovo chierico Filippo del 4^ anno di teologia. Siamo grati al Signore che attraverso il seminario maggiore di Padova ci abbia fatto il dono di un giovane che trascorrerà con noi due anni durante i fine settimana. 


Suor Maria Teresa ci saluta

RINGRAZIAMO di cuore Suor Maria Teresa per i tre anni di cammino trascorsi assieme. GRAZIE !!!


ZIA CATERINA E INIZIAZIONE CRISTIANA

I gruppi della catechesi, dell'ACR e dei Giovanissimi si stanno ritrovando per cominciare il cammino del nuovo anno pastorale. Un momento che attende tutti, piccoli e grandi, sarà la visita di una signora speciale:

ZIA CATERINA che verrà a trovarci con il suo Taxi speciale Milano 25
per parlarci della sua bella esperienza e testimonianza.
Con il suo taxi Zia Caterina oltre a svolgere il normale servizio pubblico
del taxi, effettua corse gratuite per l'ospedale a favore dei familiari e dei
bambini malati di tumore, quelli che lei chiama i suoi SuperEroi.
TI ASPETTIAMO NELLA TENSOSTRUTTURA DI MURELLE:
Sabato 5 nov.: 4a, 5a primaria e 1a media: dalle ore 16.30 alle ore 18.30
2a e 3a media, ragazzi delle superiori, giovani, educatori: dalle ore 20.30 alle ore 22.00
Domenica 6 nov.: 1a, 2a, 3a primaria dalle ore 9.00
È una bella occasione... assieme ai ragazzi sono invitati anche i genitori!



Cammino di Santiago 2022

Grest encanto 2022

Si parte... 80 ragazze/i... 21 Animatori, Animatrici... INIZIA IL GREST ENCANTO 2022. Grazie a tutti coloro che si danno da fare per le nostre iniziative parrocchiali.   don Mirco 


Sottoscrizione a premi scuola dell'Infanzia 2022

Scarica la lista dei biglietti vincenti in formato PDF cliccando qui sotto


GREST ENCANTO 2022

Dal 13 al 24 giugno 2022, clicca sopra l'immagine qui sotto per accedere al modulo d'iscrizione online della parrocchia di Murelle.



CI VEDIAMO IN SAGRA?
Tutta la nostra comunità è in FESTA...

... ed è orgogliosa e contenta di invitare e di ospitare tutte le persone che vorranno RI-TORNARE alla Sagra di Maria Ausiliatrice.

Dopo due anni in cui questo momento di ritrovo e festa è stato sospeso, per i motivi che conosciamo, quest'anno finalmente ci sentiamo quasi spronati e invitati ad uscire di casa per ridonarci, nella semplicità, l'occasione di poterci incontrare.

Con uno piccolo slogan mi piacerebbe dirvi "invitiamoci alla sagra di Murelle", facciamo noi il primo passo per invitare qualcuno a venire in sagra!

Non servirà molto... basterà uscire di casa e venire, tutto il resto lo faranno i tanti volontari della nostra comunità che nonostante la chiusura di questi due anni, non hanno smarrito il desiderio e la speranza di poter riprendere questa festa. E ricordiamocelo facciamo festa perché abbiamo tutti un gran bisogno di incontrarci, di parlarci, di sorridere insieme, di vedere quelle persone che so... incontrerò solo in sagra!

Ai volontari (organizzatori, cuoche e cuochi, cameriere/i, cassiere/i, bariste/i, parcheggiatori, i nostri ragazzi del servizio tavole, e tutti coloro che a vario titolo lavorano per la sagra), che già da qualche mese stanno preparando al meglio questo appuntamento, diciamo un grande GRAZIE; sento di ringraziare prima di tutto loro, quasi uno ad uno, a nome di tutti per il loro impegno e perché hanno creduto con forza in questa RIPARTENZA. Grazie a tutti loro!!!

Un ringraziamento che tutti sentiamo di portare nel cuore è anche alla nostra mamma del cielo a Maria Ausiliatrice, quest'anno la potremmo ammirare nella statua che abbiamo appena restaurato che ce l'ha restituita nel suo pieno splendore anche di chi l'ha venerata prima di noi.

A Maria Ausiliatrice ci affidiamo come comunità cristiana e la preghiamo perché attraverso la sua intercessione e aiuto il Signore benedica anche questo nostro ritrovarci insieme.

Quest'anno la contrada che ospiterà la processione è Via Cornara; la Santa Messa sarà celebrata in Chiesa alle ore 20.30 di martedì 24 maggio giorno a lei dedicato.

                                                               don Mirco


Visita la sezione EVENTI dove puoi trovare informazioni sulla prossima Sagra S. Maria Ausiliatrice dal 13 al 23 maggio 2022 e della prima edizione del BaccaGnocco 


Via Crucis 2022

Parrocchie S. Maria Assunta Murelle e San Giacomo Caselle dè Ruffi

Clicca sopra l'immagine per vedere le foto

Donazioni emergenza UCRAINA

Chi desidera può contribuire all'emergenza con donazioni attraverso i canali della Caritas diocesana:

  • Bonifico bancario (intestato a Caritas - Diocesi di Padova) presso: Banca Etica filiale di Padova IBAN: IT58 H050 1812 1010 00011004 009, causale: EMERGENZA UCRAINA.
  • Bollettino postale sul conto n° 102 923 57 (intestato a Caritas diocesana di Padova), causale: EMERGENZA UCRAINA. 
  • Per usufruire della detrazione si può fare la donazione all'associazione Adam Onlus tramite bonifico presso Banca Intesa San Paolo IBAN: IT 23 O030 6912 1691 0000 0002 280. Nella causale si inserisca: donazione liberale per accoglienza ragazzi in Seminario da parte di (Nome Cognome + codice fiscale).